Architettura del ferro

Oggi, Architettura del ferro è un argomento che ha catturato l'attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Con il suo impatto sulla società moderna, Architettura del ferro è diventato un punto di dibattito e riflessione per individui di tutte le età. Dalle origini all'evoluzione attuale, Architettura del ferro ha suscitato un interesse senza precedenti, diventando un punto di riferimento per comprendere aspetti fondamentali della vita quotidiana. In questo articolo esploreremo in modo approfondito l’impatto di Architettura del ferro su diversi aspetti della società, analizzando la sua influenza in vari ambiti e offrendo una prospettiva completa sulla sua importanza oggi.

L'architettura del ferro (in inglese: cast-iron architecture, "architettura in ghisa"; in francese: architecture métallique, "architettura metallica") è un tipo di produzione architettonica diffusasi in Europa tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. I luoghi di maggiore diffusione di questa tecnologia applicata sono la Francia e l'Inghilterra, sebbene abbia avuto una buona diffusione anche in Italia.

Dall'avvento dell'ingegneria agli albori del Novecento

Il Ponte di Paderno, sull'Adda.

Lo sviluppo dell'ingegneria è essenzialmente legato ai processi di industrializzazione che si avviano in Inghilterra alla fine del XVIII secolo e che si diffondono rapidamente in molte altre nazioni.
Un passo importante nell'istituzione del nuovo ordine degli Ingegneri si ebbe nel 1794, con la fondazione della École polytechnique e l'istituzione, presso la medesima università, di un corso in Scienza delle costruzioni.
Infatti le importanti innovazioni tecnologiche legate alla Rivoluzione industriale portarono ad un notevole incremento della produzione di acciaio e ghisa, con una sensibile riduzione dei costi; questi materiali, in passato utilizzati in architettura solo per la realizzazione di elementi accessori (grappe, ancoraggi, tiranti), trovarono quindi una maggiore applicazione anche nell'edilizia, dove furono utilizzati essenzialmente per la realizzazione di ponti in ferro, d'edifici con scheletro metallico e di coperture trasparenti in acciaio e vetro. Pertanto, gli impieghi più spettacolari e importanti di questa nuova tecnologia sono ponti, serre, edifici per Esposizioni universali, capannoni industriali, stazioni ferroviarie, mercati coperti, e gallerie per il pubblico passeggio.

Ponte sull'Oglio, nel Parco dell'Oglio Sud.

Tuttavia l'applicazione di questi nuovi materiali da costruzione non porterà alla formazione di uno stile completamente autonomo dai vari revival ottocenteschi, ma spesso si limiterà alla realizzazione di coperture su invasi neoclassici, neogotici o neorinascimentali.
Perfino le opere realizzate interamente in ferro non raggiungeranno mai una vera indipendenza dai gusti, dalle forme e dal senso dell'architettura eclettica ottocentesca. Caso emblematico è quello della Torre Eiffel a Parigi, dove gli archi che si aprono dalla base fino al primo livello della torre, posto a circa 50 metri d'altezza, non sono portanti, ma sono appesi alla struttura. Questi elementi, evidentemente privi di qualsiasi funzione statica, rappresentano quindi una sorta di inutile dipendenza dalle forme classiche, alla quale il progettista, l'ingegner Gustave Eiffel, fu costretto a sottomettersi.

Sul finire dell'Ottocento le costruzioni in acciaio trovano grande fortuna negli Stati Uniti d'America ed in particolar modo a Chicago, dove furono realizzati i primi grattacieli del mondo. Ben presto questa tecnica costruttiva si diffonderà rapidamente in tutto il paese, in particolare a New York, dove, col nuovo secolo, sorgeranno edifici alti anche più di trecento metri.

Le opere principali

La Torre Eiffel in costruzione.
La copertura del Teatro Goldoni di Livorno.
Il ponte di Porto.
Reliance Building a Chicago.

In Francia:

In Inghilterra:

In Italia:

Nel resto d'Europa:

Negli Stati Uniti d'America, con l'avvio della Scuola di Chicago:

Bibliografia

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