Le Argonautiche orfiche (in greco antico: Ὀρφέως Ἀργοναυτικά?) sono un poema epico greco, databile al V-VI secolo d.C.
L'autore è sconosciuto. Il poema andò perduto, ma nel XV secolo fu ritrovato e copiato in un manoscritto dallo studioso greco neoplatonico Costantino Lascaris. Si trova nei manoscritti sia da solo che insieme ad altri scritti, quali gli Inni orfici o gli Inni omerici. Un'altra opera correlata è il Lithica (che descrive le proprietà e il simbolismo di diverse pietre).
Il poema è narrato in prima persona da Orfeo, e racconta la storia di Giasone e degli Argonauti. La narrazione è sostanzialmente simile a quella di altre versioni della storia, come Le Argonautiche di Apollonio Rodio, su cui probabilmente è basato. Le principali differenze sono l'enfasi sul ruolo di Orfeo e una tecnica di narrazione più mitologica e meno realistica: ad esempio nel poema, a differenza che in altre versioni, si sostiene che l'Argo sia stata la prima nave mai costruita.
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