L'importanza di Horkos nella società odierna è innegabile. Che si tratti di una persona o di un argomento in particolare, Horkos ha un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana. Nel corso della storia, Horkos è stato oggetto di dibattiti e discussioni, suscitando emozioni e guidando il cambiamento. In questo articolo esploreremo il ruolo che Horkos gioca nella nostra vita quotidiana, nonché la sua influenza su diversi aspetti della società. Dal suo impatto sulla cultura al suo ruolo nella politica e nell’economia, Horkos occupa un posto di rilievo sulla scena mondiale. Conoscere di più su Horkos ci consente di comprendere meglio il mondo che ci circonda e le forze che modellano la nostra realtà.
Una delle Favole di Esopo racconta la storia di un tale aveva ricevuto un prestito da un amico e contava di non restituirglielo. A tal scopo se ne andò dalla città e in più giurò di non aver ricevuto alcun prestito, ma per questo motivo fu punito da Horkos prima di quanto si aspettasse.
La favola insegna che non ci son date fisse per la punizione degli empi.
Nelle sue Storie, Erodoto narra di Glauco, figlio di Epicide, interpellò l'oracolo di Delfi per sapere se gli conveniva violare un giuramento per un guadagno immediato, pensando che alla fine tutti devono morire, sia chi li rispetta chi no, ma l'oracolo lo mise in guardia che così la sua progenie sarebbe stata perseguitata dal figlio di Horkos, che, senza nome, senza mani e senza piedi, avrebbe comunque raggiunto e posto fine a tutta la sua discendenza.
Nelle Georgiche, Virgilio parla di Horkos (nominandolo Orco) quale figlio di Gea, mentre pseudo-Igino, nella sua Prefazione, quale figlio di Gea ed Etere.
Divinità correlate
Eris - Madre di Horkos, personificazione della discordia
«Dal quinto guardati, è cattivo e nefasto; nel quinto dicono che le Erinni abbian raccolto Horkos nascente, che Eris generò, castigo per gli spergiuri.'»
«Tu schiva il quinto, \ In cui la terra con nefando parto \ Creò le furie anguicrinite, e l’orco, \ E il feroce Tifeo, Iapeto e Ceo, \ E i congiurati ad espugnar del cielo \ Le mura empii fratelli»