In questo articolo esploreremo in modo approfondito Polizia stradale, un argomento che ha catturato l'attenzione di diverse discipline e che suscita grande interesse nella società odierna. Polizia stradale è un argomento che è stato oggetto di dibattito e studio per molto tempo e la sua attualità è evidente ancora oggi. In questo articolo esamineremo le varie sfaccettature di Polizia stradale, dalle sue origini al suo impatto sulla vita di tutti i giorni, nonché le possibili implicazioni per il futuro. Per fornire una visione completa di Polizia stradale, analizzeremo i suoi aspetti positivi e negativi, nonché le sue possibili conseguenze a livello personale, sociale e globale. Inoltre, metteremo in evidenza le ricerche più recenti relative a Polizia stradale, con l'obiettivo di fornire una visione aggiornata di questo argomento in continua evoluzione.
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La Polizia stradale, detta anche Polstrada o Stradale, è una specialità della Polizia di Statoitaliana e si occupa principalmente del controllo e della regolazione della mobilità su strada. I suoi compiti sono individuati all'art. 11 del Codice della Strada (Decreto Legislativo 30.4.1992, n.285 e successive modifiche).
Primi reparti di polizia "stradale" in Italia fecero la loro comparsa nel 1926 per decisione della Provincia di Verona, la prima ad istituire un servizio di polizia sulla propria rete viaria. Gli agenti, armati di moschetto, percorrevano le strade della provincia in operazioni di pattugliamento. Successivamente fu la volta della Provincia di Brescia, che affidò le operazioni di polizia stradale alla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), e, nel maggio dello stesso anno, della Provincia di Milano, che organizzò due squadre di polizia stradale che si suddividevano il controllo della rete viaria a nord e a sud del capoluogo.
Il progetto per creare uno specifico corpo militarizzato preposto alla sorveglianza del traffico stradale venne sottoposto al governo nel 1927 dal Reale Automobile Club d'Italia. Inizialmente rifiutata, la proposta venne riconsiderata e approvata l'anno successivo.
Nel 1928 nacque così la “Milizia della Strada”, come specialità della MVSN, e dopo quattro anni, nel 1932, fu stabilito l'ordinamento del corpo la cui denominazione fu modificata in “Milizia Nazionale della Strada”. Le targhe dei veicoli utilizzati dal servizio riportavano il numero sulla prima riga, seguito dalla sigla "MdS", posta su quella inferiore; le motociclette disponevano anche di una targa anteriore, disposta longitudinalmente sul parafango, come già accadeva nel Regio Esercito e nella Regia Marina.
La Seconda guerra mondiale porterà alla caduta del fascismo e della monarchia, e alla conseguente nascita della repubblica. La polizia, come tutti gli altri corpi militari, dovette fare i conti con un periodo alquanto caotico, durante il quale la stradale utilizzò le Jeep abbandonate dall'esercito statunitense per il servizio di pattuglia e di soccorso; gli uomini utilizzarono per diverso tempo divise diverse tra loro, anche nei fregi del berretto.
Le principali attività espletate dalle unità della Polizia Stradale sono:
prevenzione del fenomeno infortunistico;
rilevazione degli incidenti stradali;
accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale.
Inoltre, la Polstrada concorre:
ai servizi di scorta per la sicurezza della circolazione;
ai servizi diretti alla regolazione del traffico;
alla tutela ed al controllo dell'uso del patrimonio stradale;
al concorso nelle operazioni di soccorso;
alla collaborazione alla rilevazione dei flussi di traffico.
Gli operatori della Polstrada, poco meno di 12.000 unità, sono sottoposti ad un continuo aggiornamento professionale presso il Centro Addestramento della Polizia di Stato (CAPS) di Cesena, in parallelo con le costanti modifiche al codice della strada e alle tecnologie utilizzate.
Ogni giorno sono impiegate circa 1.500 pattuglie sui 7.000 chilometri della rete autostradale italiana e su 450.000 chilometri di rete stradale primaria nazionale, dove circolano oltre 42.000.000 di veicoli, rendendo l'Italia in assoluto il Paese europeo con il rapporto più alto tra veicoli e cittadini.
Collabora inoltre con il Centro Coordinamento Informazioni sulla Sicurezza Stradale (CCISS) in merito alle notizie sul traffico.
Automezzi in uso
I veicoli e le moto in dotazione alla Polizia stradale possono essere suddivisi in due categorie: quelle che appartengono alla Polizia, e sono utilizzate sulla viabilità ordinaria, e quelle che appartengono alle società concessionarie delle autostrade, e pertanto usate sulle autostrade. In quest'ultimo caso sono le stesse società che acquistano i veicoli necessari alla Stradale per espletare il servizio di polizia stradale; e poiché i tratti autostradali non sono tutti gestiti dalla stessa società, queste ultime contrattano l'acquisto degli automezzi in prima persona con le case automobilistiche. Ciò comporta che non è raro vedere sezioni della Polstrada con automezzi che, in un'altra sezione, non sono presenti. Vi sono però alcuni criteri inderogabili cui le società, quando contrattano, devono richiedere, perciò tutti i veicoli in dotazione alla Stradale possiedono un ampio bagaglio - di solito sono in versione station wagon - i supporti per le armi lunghe in dotazione e quant'altro.
Ecco una lista - non esaustiva - dei mezzi utilizzati dalla Polstrada in anni recenti:
«Nel corso di 50 anni di incessante attività, la Polizia Stradale ha assicurato, con eccezionale abnegazione e altissimo spirito di servizio, la tutela della vita e dell'incolumità dei cittadini che hanno percorso autostrade e strade d'Italia. Gli innumerevoli atti di valore e di solidarietà umana, spinti sino all'estremo sacrificio di molti uomini della Polizia stradale, sono significativa testimonianza dell'elevato impegno profuso e hanno suscitato ancora una volta l'ammirazione e la gratitudine della Patria. Territorio nazionale, 1947-1997
(alla Specialità Polizia Stradale)» — Roma, decreto del Presidente della Repubblica 26 maggio 1997
«Seguendo una fulgida tradizione di sempre operante solidarietà e di generosa abnegazione che, in ogni circostanza, ha caratterizzato l'opera del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, la specialità di Polizia Stradale, prodigandosi con il più fervido slancio umanitario, si imponeva all'attenzione ed alla gratitudine della Nazione per le benemerenze acquisite in innumerevoli interventi, dovunque la sua presenza era richiesta con aiuti e soccorsi, vite umane da salvare o sofferenze da lenire. Con l'esemplare comportamento dei suoi ufficiali e gregari, la specialità rendeva valida testimonianza di civiche virtù e di altruismo spinto sino al sacrificio
(alla Specialità Polizia Stradale del Corpo delle Guardie di pubblica sicurezza)» — Roma, decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 1966
«Nell'arco degli ultimi sei anni ed in occasione di oltre trenta milioni di interventi, gli operatori della Polizia Stradale, visti come punto di riferimento in occasione dei grandi spostamenti di massa, hanno ben meritato la stima e la gratitudine dei cittadini per la loro professionalità, decisione e umana solidarietà. Sempre pronti ad accorrere dovunque veniva richiesta la loro presenza, sia che si trattasse dell'esigenza di prestare soccorso a persone in difficoltà a causa di incidenti e di calamità naturali o di attività repressiva, si prodigavano con spirito di sacrificio e dedizione, offrendo, con diciannove caduti e migliaia di feriti, chiara testimonianza dell'adempimento del proprio dovere e ulteriore conferma delle nobili tradizioni della Polizia di Stato. Territorio nazionale, 1997-2003
(alla Specialità Polizia Stradale)» — Roma, decreto del Presidente della Repubblica 8 aprile 2004
«Gli uomini e le donne della Polizia Stradale, dando prova di esemplare perizia professionale, eccezionale dedizione e generoso altruismo, si sono prodigati, in modo particolare in ambito autostradale, anche in occasione dì calamità naturali, nell'assistenza ai cittadini e nel soccorso di persone in pericolo. Gli innumerevoli interventi effettuati, con umiltà e coraggio, sprezzo del pericolo e senso del dovere, hanno confermato la mirabile tradizione dei valori istituzionali della Polizia di Stato al servizio della collettività, suscitando, ancora una volta, la riconoscenza della Nazione tutta. Territorio nazionale, inverno 2011-2012
(alla Specialità Polizia Stradale)» — Roma, decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 2012
Note
^La polizia stradale nelle province di Verona-Brescia-Milano, in Bibendum, rivista conservata presso il Museo Fisogni, n. 29, Michelin, aprile-maggio 1926.
^L'Automobile come strumento di lavoro e la necessità di migliorare le strade, La Stampa, 1º novembre 1927, pag.2.